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Settemila euro ai professori bravi

Un'occasione ghiotta per i fannulloni.

(Ottobre 2008)

Era Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer quando si decise di premiare i docenti più bravi con sei milioni di lire, attraverso un pubblico concorso. "Finalmente!" pensai io. "Evviva la meritocrazia!" Io che avevo dato l'anima alla scuola ed ero un maestro molto attivo e un instancabile lavoratore. Sei milioni annui che avrebbero ripagato i sacrifici e la professionalità di tanti insegnanti che mettono l'interesse degli alunni davanti a tutto! Ricordate come andò a finire? Ci fu una rivolta popolare all'interno della scuola contro il decreto del Ministro, con l'adesione di tutte le organizzazioni sindacali! Neppure la presa della Bastiglia ha visto una tale partecipazione di popolo! Dalle Alpi alla Sicilia ci fu un coro unanime di proteste. Nessuno voleva i sei milioni? Tutt'altro! Certamente tutti avrebbero voluto incassare quei bei soldoni! <>, si andava gridando durante le manifestazioni!
Nello stesso tempo molti docenti notoriamente fannulloni cominciarono a "frusciarsi" intorno ai dirigenti scolastici; cominciarono a farsi vedere più attivi; cominciarono a "prepararsi il terreno" per organizzare "l'assalto alla diligenza"! Comionciarono - come si suol dire - a "leccare"!
Sotto la spinta popolare, un vero tsunami, il ministro (di sinistra) ritirò il decreto e non se ne fece più nulla del concorsone!
Dopo una decina di anni, il Ministro Gelmini, di centro destra, per lenire le ferite che sta infliggendo alla scuola italiana e la perdita di posti di lavoro, ripropone di nuovo la meritocrazia! Aumentando il prezzo. Qesta volta saranno assegnati ai meritevoli settemila euro! Naturalmente riemerge lo stesso quesito. <>
In un paese dove tutto si basa sul rapporto clientelare, sul "do ut des!" - consentitemi sospettare - sarà molto semplice per un capo di istituto che condivide tali meccanismi scegliere i docenti "amici" , anche se non meritevoli, ai quali "regalare" questi soldi in cambio di futuri favori, sottomettendoli così alla sua autorità. Balzeranno fuori come rane dallo stagno docenti pronti a dividersi il malloppo con quei dirigenti che non si lasceranno sfuggire l'occasione per arricchire il proprio conto in banca!
Io che ho sempre lottato per far trionfare la meritocrazia, questa volta mi unisco al coro dei dissenzienti ed a voce alta grido: "Aumentate gli stipendi a tutti i docenti! Uniformateli a quelli europei, che sono di gran lunga superiori! Garantite ai giovani il futuro nella scuola!"

Il testo è stato pubblicato su <>, periodico d'informazione del Baianese.