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(Entra don Pasquale. Va al tavolo, sfoglia alcuni giornali e legge. Entra donna Concetta, con una tazza di caffè senza vassoio. Il Sindaco beve, continuando a leggere. Suona il campanello. Rientra donna Concetta.)
D.CONCETTA:    Pasquà, vado io. (Si affaccia dalla finestra.) Chi è?... Un momento  (Rivolta al marito) Giù c'è l'ing. PORCELLI!

D. PASQUALE:    Dio Santo!!! A quest'ora! E' una persecuzione quest'individuo!... Questo essere ignobile nu juorno mi farà passare nu brutto quarto d'ora! Dint''e sacche tene sempe 'na bustarella pronta... Sempre pronto a comprarti coi suoi soldi!!!

D. CONCETTA:    Sii prudente, Pasquà. Chi dà facilmente le bustarelle è gente decisa, pericolosa... pronta a tutto!

D. PASQUALE:    Lascialo salire, altrimenti verrà a bussare ogni mattina. E' meglio sbarazzarsene subito!

D. CONCETTA:     (dalla finestra) Salga!... Le apro il portone. (Apre il portone con un pulsante elettrico.)

D. PASQUALE:    La gente vuole tutto dal sindaco, ma non è disposta a cedere niente del proprio per il bene di tutti. Solo minacce, denunce, ricorsi anonimi!... Tentativi di corruzione!... (Indica la porta da dove entrerà il faccendiere.) Anche gli amici più vicini ti tradiscono se per il bene della collettività si tocca un loro interesse!

(Suona il campanello. Donna Concetta va ad aprire. Rientra con l'ing. Porcelli, un bell'uomo, elegantemente vestito, molto galante, con in mano una valigetta di cuoio.)

D. CONCETTA:    Si accomodi.

PORCELLI:    Donna Concetta, lei è sempre più bella, anche con i bigodini nei capelli. (Rivolto al Sindaco) Buon giorno, don Pasquale... Lei è un uomo veramente fortunato! (Indica la moglie.)

D. CONCETTA:    Ma ha la sfortuna di fare il Sindaco. Vi lascio ai vostri affari. (Esce. Va in camera a vestirsi.)

PORCELLI:    Sindaco, le chiedo scusa se sono stato mattiniero. Ho preferito incontrarla a casa sua. Sa? Al comune ci sono troppe orecchie e troppi occhi!

D. PASQUALE:    (con freddezza) Però, venendo qua, lei mi mette in difficoltà. Cosa penserà la gente...

PORCELLI:    (interrompendolo) La gente!... La gente... Lei si preoccupa troppo della gente!!!... In politica non bisogna mai preoccuparsi eccessivamente di questa razza inferiore che inquina la società!

D. PASQUALE:    (con tono deciso) Non si dimentichi che io sono Sindaco perché tantissima gente ha sentito il piacere di votarmi!

PORCELLI:    Sì! Per venire poi continuamente a chiederle favori...

D. PASQUALE:    Come sta facendo lei!

PORCELLI:    Con una differenza però. Gli altri la ringraziano con una confezione di liquori... con una damigiana di vino... Due o tre chili di soppressate. NOI invece pensiamo alla sostanza! (Poggia una busta sul tavolo) NOI sappiamo ripagare bene chi ci favorisce!!!

D. PASQUALE:    Chi mi porta 'o canisto è gente che mi vuole bene, mi stima, mi rispetta... Chi mi porta 'bustarelle è gente che mi vuole male, caro il mio Porcelli! Voi pensate solo ai vostri interessi, senza scrupoli. L'importante è salvare IN OGNI MODO il terreno minacciato dall'esproprio. Tutto il resto non conta!

PORCELLI:    E le sembra poco? Mica siamo fessi!!!

D. PASQUALE:     Già!... Io però devo curare gli interessi di tutti i cittadini. Il nuovo Piano Regolatore Generale è una occasione per far decollare il paese!... Per eliminare tante "sconcerie" sul territorio, provocate dalla miopia politica di chi non sa o non vuole guardare lontano!...

PORCELLI:    Caro don Pasquale, lei doveva fare il poeta, non il Sindaco!

D. PASQUALE:     (continuando) Se io volessi agevolare tutti coloro che vengono a chiedere favori...

PORCELLI:    A quest'ora anche lei avrebbe uno yacht sulla Costa Azzurra! (Poggia una seconda busta sul tavolo!)

D. PASQUALE:    (Fingendo di non aver visto la seconda busta) ...metterei continuamente la legalità sotto i piedi!... Il vostro terreno è il luogo ideale per creare un centro polifunzionale per attività culturali, sportive e ricreative, soprattutto per i nostri giovani, abbandonati nella strada, in balia dei delinquenti!!! Per i nostri giovani che non sanno cosa fare e dove andare durante il loro tempo libero. (Prende le due buste dal tavolo, le restituisce all'ing. Porcelli, con aria nauseata!) GRAZIE PER IL PENSIERO! (Lo accompagna alla porta.)

PORCELLI:    (con aria di sfida) Don Pasquale, sul nostro terreno sorgerà un complesso edilizio che sfiderà il tempo con la sua nuova linea architettonica, parola dell'ing. Salvatore Porcelli!!!

D. PASQUALE:    (con ironia) Lei dovevafare il poeta, non l'architetto!... Arrivederci!

PORCELLI:    Don Pasquà, avrà mie notizie... (con fare minaccioso) AL PIU' PRESTO!!! (esce furioso)

D. PASQUALE:    Uno yacht sulla Costa Azzurra!... O forse una cella a Poggioreale.

(Entra Orazio senza suonare il campanello.9

ORAZIO:    Non sia mai, don Pasquà! Se vi portano a Poggioreale, mandare all'aria tutti i miei progetti. Chi mi sistemerà Gennarino mio?

D. PASQUALE:    Orà, tu sei tale e quale l'ing. Porcelli! Pensate solo ai vostri interessi.... Sembrate tante sanguisughe! Una categoria speciale che si diffonde sempre più nella società!... Bella amicizia la tua! Ma almeno per delicatezza potresti dire: "Don Pasquà, non sia mai! Don Pasquà, cosa andate pensando?!... Don Pasquà, voi a Poggioreale?"... Nooo! La prima cosa che ti viene in mente qual è? 'O posto pe' Gennarino mio!

ORAZIO:     E nu padre ch'adda fa?... Don Pasquà, oggi senz''o posto nun se cantano messe! E Gennarino mio ha già 16 anni!!! Voi dovete fare il Sindaco per cento anni!!!

D. PASQUALE:    Per sistemare un giorno pure i figli di Gennarino, eh?... Non sia mai. Tu mi vuoi proprio male! Il tuo non è un augurio, è una minaccia!!!

ORAZIO:    Ma vuie che diciate, don Pasquà? 'A gente 'e stu paese 'a notte sogna 'e puté fa 'o Sindaco almeno pe' n'anno. 'A vita cambierebbe da cussì a cussì! (Mostra prima il palmo della mano, poi il dorso.) Amicizie... potere... denaro Nuove proprietà... Nuove ricchezze!... Con tutti i miliardi che passano p''e mani, quanti se ne appiccicano!!!... Don Pasquà, vuie campate 'e sogni, cumm''a don Chisciotte, cavaliere errante!... Vulite 'a giustizia!... Ma in un mondo corrotto non ci può essere giustizia. Sarebbe un'ingiustizia per i giusti...

(Entra donna Concetta, vestita in modo semplice.)

D. CONCETTA:    Stamattina si fa filosofia in casa mia!... Orà, la nostra vita non è cambiata da così a così (Mostra anche lei prima il palmo della mano, poi il dorso.) da quando mio marito è Sindaco!

ORAZIO:    (imbarazzato) Donna Concè, eeehe! Vostro marito è una eccezione! Perciò tutti 'o vonno bene! L'ati Sinnaci, 'o posto suoio, si sarebbero arricchiti!

D. CONCETTA:    Sì,  (imitando la voce di Orazio) "tutti 'o vonno bene!" , perché tutti aspettano favori dal Sindaco, proprio come dice l'ing. Porcelli!

D. PASQUALE:    Orà, un giorno abbandonerò ogni cosa. Ora no, perché ho un pallino in testa e non voglio arrendermi!!!... Ma appena avrò realizzato questo sogno, me ne andrò a vivere con la famiglia nella casa di campagna, lontano da tutti! Aaaah! Desidero tanto godere un poco di tranquillità e stare più vicino a Mariuccia. Ogni mattina l'accompagnerò io a scuola e poi farò una bella passeggiata con Franco... Ogni notte sto sognando questo momento. Poi a quest'ora suona il campanello... e si dissolvono i sogni come neve al sole1

ORAZIO:    Però ogni tanto io verrò a trovarvi, se vi farà piacere! Così potrete sempre aiutare...

D. PASQUALE:    (con un po' di caricatura) "... il mio Gennarino!" Aaaah! Ma è nu chiuovo fisso 'o tuoio!... Orà, accompagnami, dai! Vado al comune. (Dà un bacio alla moglie.) Concettì, ci vediamo più tardi.

D. CONCETTA:    Mi raccomando non fare tardi.

(Il Sindaco prende la cartella ed esce, tenendo sottobraccio Orazio.)