Agonia dei figli del bosco
Alte le fiamme si alzano nel bosco
ed ogni cosa brucia inarrestabile
per l’idiozia degli idioti
sui monti di Avella e del Partenio.
Muoiono gli alberi secolari,
testimoni della storia nostra;
muoiono a casa loro gli animali
tra atroci sofferenze
vittime delle bestie umane.
Inutilmente invocano il loro Dio
i cani randagi che corrono
mentre sono divorati dalle fiamme.
Nell’inferno la via di fuga
non trova il cinghiale
e nel sentiero della morte
abbraccia i suoi piccoli
piangendo mamma scoiattolo.
Apre le grandi ali la poiana
ma nel fuoco termina il suo volo
prigioniera dei rami ardenti.
Della biscia non resta più niente
e della talpa sepolta sotto la cenere cocente
e del picchio, dei passeri,
del ramarro e del falco pellegrino
con la cinciarella e il pettirosso
e delle salamandre pezzate.
“Siate maledetti, uomini senza cervello,
e siate condannati a veder bruciare
le vostre cose care, senza la nostra pietà”,
gridano i figli del bosco
negli ultimi affanni di vita.
“Noi non verseremo lacrima alcuna
per la vostra sofferenza
se nel fuoco vivi qualcuno vi butterà!
Non si impietosirà il nostro cuore
e della vostra condotta ai vostri figli darete conto!”
Baiano, 20 Agosto 2017