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Bella ti fece il Signore,

o terra mia di Baiano,

coi monti verdi e con acque limpide

il suolo fertile e il cielo azzurro

e l’aria salubre del Tirreno e del Partenio.

 

 

 

Gli antenati analfabeti

contadini ed artigiani

gente semplice e dottori

di buon senno ricchi assai

e di sentimenti genuini

in molti secoli di storia

l’han curata e preservata

e vi han fatto figli e case

e altri figli han generato i figli

e ognuno coi mezzi posseduti

ha toccato stelle o stalle.

 

Poi vennero gli uomini di oggi

istruiti e del mondo esperti

politici e affaristi

di potere e soldi affamati…

e per te fu la fine!

La fine di un progetto a voce scritto,

che per i meriti acquisiti ricchezza offriva.

 

In un’orgia senza limiti

dall’egoismo di pochi

e dall’arroganza del potere

furono sradicate radici ben profonde

con la furia di un vento impietoso

che il sogno e la speranza

di chi sapeva di valere spazzò via

e dell’intelligenza i semi e della fertilità

rese sterili senza pietà!

 

Ora piangi per i figli lontani

che altrove scappano per farsi onore

ma tu, misera, solo il veleno

puoi raccogliere dei genitori abbandonati!

 

(Baiano: 3.2.2012)