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La terra continua a tremare
e tra urla, fughe e pianti
ruba la pace
la paura della morte.

Come sei dolce,
Occhi di luna,
quando i nostri pensieri
si abbracciano,
quando le mani fremono
in una carezza furtiva.

Ora il pianto dei bimbi
che dalle macerie
invocano aiuto
non turba più i nostri sonni
pieni solo del nostro amore.

Fammi vivere,
Occhi di luna,
fammi dimenticare
gli affanni del terremoto,
libera la mia mente
dagli incubi del buio!

Nei prati della morte
per noi é sbocciato
un fiore per la vita!

(Baiano: 12 Marzo 1981)