In ricordo di Antonio Petrillo
Intervista a Luca Pagano, suo fraterno amico.
(Febbraio 2008)
Domenica 10 febbraio 2008 nel Santuario di Santo Stefano Protomartire di Baiano è stata officiata una santa messa in suffragio dell'anima benedetta di Antonio Petrillo, in occasione del 10° anniversario della sua scomparsa avvenuta il 4-2-1998.
A dieci anni dalla sua morte il ricordo di Antonio è sempre vivo nei cuori dei Baianesi, perché i suoi pochi 27 anni sono bastati a lasciare un ricordo indelebile del suo passaggio che non è stato certamente una meteora. <> è stato scritto sulla locandina funebre .
Antonio Petrillo inizia a scivere all'età di 12 anni su "La Voce della Bassa Irpinia e dell'Agro Nolano". Dopo il conseguimento del diploma presso il liceo classico Pietro Colletta di Avellino, entra a far parte del pool giornalistico di Telebaiano; successivamente diventa corrispondente del "Giornale di Napoli"; quindi, durante la presidenza di Ermanno Corsi, viene iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania; frequenta a Roma uno specifico corso di giornalismo sportivo curato e coordinato da Italo Cucci; viene nominato direttore di Radio Avella International; fa parte della redazione di Videonola; diventa uno dei pilastri dei "New Bush", espressione pacifica del tifo organizzato dell'Avellino calcio. Contemporaneamente frequenta la facoltà di Giurisprudenza.
<< Chi è Antonio Petrillo? >>
<< Antonio Petrillo è l'amico ideale che tutti vorrebbero avere, perché era leale, onesto, sempre presente, colto, disponibile per qualsiasi tipo di conversazione. Bastava uno sguardo, un comportamento per esserci di esempio! Con lui non si parlava solo dell'Avellino e del calcio; si spaziava su tantissimi argomenti. >>
<< Qual è il ricordo più bello che tu hai di lui? >>
<< Tanti sono i ricordi belli! A partire dalle vacanze passate insieme: montare una tenda, cucinare pur senza saperlo fare, arrangiarsi lontani dalla famiglia. E poi le trasferte con l'Avellino, la passione più pura per il calcio... >>
<< E sugli spalti, quando seguiva la squadra del cuore? >>
<< Aveva negli occhi una luce particolare. Era preso da una grande passione, dal cuore. E seguiva dalla curva l'Avellino anche con l'attenzione del giornalista, con un occhio critico e professionale, sapendo che aspirava fortemente a diventare un giorno un giornalista sportivo. >>
<< Quale messaggio può venire dal ricordo di Antonio? >>
<< Un messaggio attualissimo: quello dell'amicizia e dell'aggregazione. In un mondo che va sempre più verso l'individualismo e la negazione del prossimo, per Antonio era importantissimo lo stare insieme, il vivere insieme, il dedicarsi agli altri, trasmettere le proprie passioni. Il messaggio continua ad essere presente in ognuno di noi, tanto è vero che a 10 anni dalla scomparsa nessuno si è dimenticato di lui, della sua figura. Pure quelli che non lo conoscevano, grazie ai nostri racconti, alle foto, alle iniziative sociali che si portano avanti, alla settimana sportiva che si organizza a sua memoria nel campetto della villa, sanno chi è Antonio Petrillo. Antonio non è andato via, perché se dopo 10 anni stiamo ancora a parlare di lui, se ancora dà la possibilità di creare momenti di aggregazione nella vita del paese, tra giovani e meno giovani, vuol dire che il suo passaggio non è stato vano su questa terra. >>
(Il testo è stato pubblicato il 29.2.2008 <>, periodico d'informazione del Baianese.)