Tradizione locale
(20 Dicembre 1974)
"Nella novena di S. Stefano, che coincide con quella di Natale" i Baianesi “i quali tutti si levano prestissimo per andare al lavoro” usavano ed usano assistere alla Messa ancora prima di iniziare il lavoro.” (dall’opera "Briciole” del Can. Stefano Boccieri, pag. 120). E’ una tradizione che si perde nella notte dei tempi, “semplice e genuina opera di fede" (op. cit. pag. 120), con la quale i Baianesi onorano il loro protettore, S. Stefano, e si preparano alla festa del "Maio” del 25 Dicembre. Il ciclo delle messe mattutine ha inizio il giorno di S. Lucia, il I3 Dicembre, per terminare la notte di Natale Le campane chiamano a raccolta i fedeli, in punto alle cinque, nella chiesa di S. Stefano, dove viene celebrata la S. Messa, officiata dal parroco don Santo Cassese. La tradizione è stata ritoccata dai giovani, i quali, al termine della Mensa, girano per il paese, accompagnandosi con tamburi, fisarmonica, tromba, sassofono, tammorre, putipù ed intonando canti natalizi tra cui la bellissima "Oi Stefanì", che è un canto locale.
Essi vogliono così onorare il Santo patrono, prepararsi al Natale, continuare una originale tradizione locale, portare in tutte le case, all’alba, una nota di gaiezza e di allegria che fa sentire la sua dolce eco fino a tarda sera e, infine, offrire un saluto e un augurio alla brava gente di Baiano che non ha potuto recarsi in Chiesa.
(Corriere dell’Irpinia, Anno XLV III, n. 35, 20 dicembre 1974)