Debiti formativi: Come recuperarli
(Gennaio 2008)
"Cara Martina,
ho letto in anteprima le considerazioni che tu fai sul problema dei debiti formativi(1) e mi vien voglia di esprimere pubblicamente il mio pensiero.
La riforma di Fioroni è stata una necessità dettata dai "disastri" della scuola superiore italiana, rilevati da continue statistiche che ci mettono in coda alla civiltà occidentale. Secondo un'opinione molto diffusa nel mondo, gli studenti italiani sono tra i più "somari" d'Europa; all'ultimo posto nell'uso delle lingue straniere; hanno un livello bassissimo della conoscenza della lingua italiana; leggono male ed altrettanto male scrivono e si esprimono con un linguaggio povero e scorretto. Frutto questo dello scarsissimo impegno scolastico ed extrascolastico degli studenti italiani da una parte, e della poca professionalità di molti docenti che hanno ridotto la loro professione ad un semplice lavoro da impiegati finalizzato unicamente a portare a casa lo stipendio (cosa sacrosanta del resto perché senza soldi non si cantano messe!) dando poco peso al profitto degli alunni!
Il debito formativo, pertanto, sta sempre in agguato ed il suo recupero è una necessità assoluta per continuare a costruire la formazione degli alunni, i futuri cittadini del paese. L'esperienza ed i risultati di questi anni dimostrano che la soluzione del recupero a settembre o "in itinere" è stato un completo fallimento. Né avrà successo il pieno recupero delle lacune se fatto durante l'estate con le stesse strategie adottate durante l'intero anno scolastico. Si accumulerà solo "stress" su "stress", noia su noia, disinteresse su disinteresse, stanchezza su stanchezza con l'unico risultato di fare arrivare all'inizio del nuovo anno scolastico alunni ancor più demotivati e svuotati di energie positive! Se i corsi di recupero, però, verranno guidati da professionisti esterni alla scuola e soprattutto esperti di didattica, conoscitori della psicologia dell'età evolutiva, delle più moderne teorie dell'insegnamento e dell'apprendimento, di modelli organizzativi per processi, di strategie metodologiche innovative, capaci di far nascere la pianta anche dalla sabbia del deserto sollecitando opportunamente le intelligenze di cui ogni persona è portatrice; organizzando laboratori come ambienti di apprendimento disciplinare dove ognuno trova le condizioni climatiche positive e la giusta relazione educativa; suscitando interesse ed entusiamo verso lo studio finalizzato non alla conquista del "vile voto" ma alla formazione degli studenti, allora lo studio nel periodo estivo non peserà: verrà visto e affrontato non come una punizione ma come un sacrificio destinato a far crescere la persona e l'alunno per affrontare i futuri impegni scolastici con i giusti mezzi culturali che porteranno al successo scolastico.
E se tutte queste conoscenze e perizie facessero parte del normale bagaglio professionale di ogni docente, probabilmente gli alunni italiani andrebbero a scuola ogni mattina con l'entusiasmo giusto e con la voglia di imparare. Ognuno certamente darebbe il meglio di sé; seguirebbe con interesse le lezioni; farebbe i compiti a casa con piacere. Certamente diminuirebbero i debiti formativi, che verrebbero assegnati unicamente a coloro che sono resistenti ad ogni forma di scolarizazione. Gli alunni italiani occuperebbero così i primi posti nelle classifiche mondiali, facendo arrossire coloro che oggi ridono sulle nostre spalle.
(Montella Carmine, professore di Italiano e Storia presso l'Ipsar di Cicciano)
(1) Fioroni e le opinioni degli alunni (di Martina Capasso)
Una delle cose che occupano una parte rilevante della vita di noi giovanissimi è la scuola. Cosa dire di essa? Sicuramente una marea di cose, ma quella sulla quale dibattere e quindi discutere maggiormente secondo me e secondo altri ragazzi (visti gli scioperi effettuati di recente) è la legge sui debiti che è stata fatta dal ministro Fioroni. Beh! a dire la verità non la reputo totalmente sbagliata ma un po' severa sì; nel senso che, secondo il mio parere e sicuramente di altre persone, sarebbe un po' esagerato farci recuperare i debiti formativi durante l'estate, il periodo che noi abbiamo di ferie dopo nove mesi di scuola.
Parlando a nome di tutti gli alunni, dico che non so neanche minimamente cosa fare e cosa proporre per cambiare totalmente o modificare in modo parziale questa legge. Momentaneamente il nostro "metodo" per "ribellarci" e per far sentire le nostre opinioni è quello di scioperare e di non entrare a scuola! Non so neanche se questa soluzione sia esatta! Secondo il mio parere e spero anche secondo il parere degli altri, forse il rimedio migliore sarebbe quello di venirci incontro un po' tutti, e forse questo sarebbe il modo migliore di farci frequentare la scuola con un pizzico di allegria in più in modo da non farci sentire ulteriormente sotto pressione.
Il testo è stato pubblicato il 31-1-2008 su <>, periodico d'informazione del Baianese.