(Avellino, 4 giugno 1982 * Montalto Uffugo, CS, 5 marzo 2011)
Stefano aveva una grande passione: la divisa dei carabinieri che indossava da quando aveva otto anni e che lo aveva spinto via di casa a soli ventidue, lontano dalla famiglia e dagli affetti per onorare il suo amore per la Benemerita e per servire lo Stato.
Un amore che lo ha portato a perdere la vita su un’automobile di servizio a trecento km da casa, in Calabria.
Si dedicava con abnegazione al suo ruolo di militare dell’Arma e tornava ogni tanto a Baiano quando il lavoro lo lasciava libero.
Arruolato come Carabiniere Ausiliare, il 19 maggio 2004 prese servizio presso la Caserma “Cernaia” a Torino.
Il 9 agosto 2004 fu trasferito presso il comando stazione Carabinieri di Cimitile (Na).
Il 19 febbraio 2005 il Comandante della Regione Carabinieri Campania, Reparto Territoriale Castello di Cisterna, Ten. Col. Aldo Saltalamacchia, esprimeva il suo apprezzamento a Stefano con la seguente motivazione:
«In relazione all’arresto di due persone in data 16 febbraio 2005, responsabili del reato di tentata estorsione, Le esprimo il mio personale apprezzamento per la competenza e la dedizione dimostrata nell’episodio in argomento. Additandola, sotto tale profilo, a concreto esempio di autentica operatività in una giurisdizione dall’elevato tasso criminale, auspico ogni ulteriore impegno e successo nel contributo che già oggi Lei fornisce al ripristino e mantenimento della sicurezza del territorio.»
Il 18 settembre 2005 partecipò al corso integrativo a Campobasso fino al 26 gennaio 2006, allorquando tornò a Torino e il 31 gennaio fu aggregato alla Caserma “Cernaia” per il periodo delle olimpiadi invernali dal 10 al 26 febbraio.
Il 6 marzo 2006 fu trasferito alla Legione Carabinieri Calabria di Catanzaro ed il giorno dopo fu assegnato alla Compagnia di Rende (CS), in servizio alla Stazione di Torano Castello.
Il 21 luglio 2008 ricevette un Encomio Solenne del Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri con la seguente motivazione:
«Addetto a Nucleo Investigativo in territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità organizzata e da difficile contesto operativo, evidenziando altissimo senso del dovere e spiccato acume investigativo, partecipava, fornendo determinante apporto ad articolata attività di indagine nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso responsabili, tra l’altro, di traffico di sostanze stupefacenti, rapine, estorsioni e usura. Le complesse e rischiose operazioni si concludevano con l’esecuzione di 102 provvedimenti restrittivi e il sequestro di ingenti quantitativi di droga, armi ed esplosivo, nonché di beni per un valore di 25 milioni di euro. Gli eccellenti risultati conseguiti riscuotevano ampi consensi nell’opinione pubblica e il plauso di autorità locali e nazionali, contribuendo ad esaltare il prestigio e l'immagine dell'Istituzione.»
Il 5 marzo 2011 era in servizio con la Renault Scenic in dotazione all’Arma dei carabinieri per un pattugliamento, quando per cause probabilmente collegate alle pessime condizioni meteo perse la vita in un incidente mortale sulla A3 tra Cosenza e Montalto Uffugo.
Un mese e mezzo dopo la tragica morte fu insignito della medaglia d’oro dell’Arma dei Carabinieri, il cui Comandante, Generale Leonardo Gallitelli, con questa missiva lo comunicava al padre Antonio:
«In momenti così tristi desidero rinnovarle il cordoglio e la solidarietà di tutta l’Arma per la prematura scomparsa del suo amatissimo Stefano, caduto nell’espletamento del servizio. Comprendo quanto sia grande e incolmabile il vuoto che la tragica circostanza ha lasciato in Lei e nella Sua gentile signora Iole. Spero possa essere di conforto la certezza che il ricordo del compianto Stefano continuerà a vivere oltre che nel cuore dei suoi cari, negli affettuosi pensieri dei suoi commilitoni e nella riconoscente gratitudine delle comunità in favore delle quali ha operato. A testimonianza della vicinanza concreta e affettuosa dell’Istituzione, Le invio la Medaglia d’Oro ricordo per l’apprezzata attività svolta da suo figlio in sette anni di servizio, unitamente ai miei cordiali saluti. Leonardo Gallitelli.»
Intanto il 15 marzo 2011 l’amministrazione comunale di Torano Castello deliberava di intitolare la stazione dei Carabinieri del paese proprio a Stefano Colucci e inviava la proposta al Comando Generale di Rende (CS).
«Il tragico evento – spiegò il primo cittadino Sabatino Cariati – ha turbato profondamente la comunità toranese». Stefano Colucci prestava servizio da cinque anni presso la stazione cittadina cosentina e a Sartano, popolosa frazione del Comune, aveva conosciuto anche Carla, una giovane studentessa che presto voleva portare all’altare per coronare il loro sogno d’amore e così mettere su famiglia proprio nella comunità sartanese.
Ma quel maledetto 5 marzo il destino avverso pose fine ai loro sogni ed ai loro progetti di vita!