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Se incenso all’altare della libertà
ora porta Gorbaciov, o Jan Palach; (1)
se sventola sul sangue dei martiri
la bandiera di Solidarnosc;
se a Berlino il muro si sbriciola
sotto i colpi della vergogna;
se al tuo paese umiliato
dai carri armati degli invasori
oggi per l’errore si chiede scusa;
Tu non sei morto invano!

Le fiamme del tuo rogo,
ancora vive, alte innalza
il nuovo vento dell’est
ed il sacrificio di chi ha lottato
per una patria oppressa
esso illumina per i posteri,
o Jan Palach,
morto anche per me!

(Baiano: Dicembre I989)

(1) Giovane cecoslovacco, che nel I968 a Praga,
in piazza S. Venceslao, si diede fuoco,
lasciandosi bruciare vivo,
in segno di protesta contro l’invasione armata dei russi.
(Vedi anche la poesia “Fiamma di libertà”)