Latitanza dei partiti
Baiano: Anche in presenza di fatti straordinari, i partiti sono latitanti
(15 Settembre 1996)
Che ci sia disaffezione verso la politica, soprattutto da parte dei giovan; (di quei giovani che in un futuro non molto lontano dovranno amministrare il paese.) non sono certamente io a scoprirlo.
Però quando si perdono occasioni importanti per dibattere problemi di rilevanza nazionale, allora capisco perchè la gente preferisce parlare dal lunedì alla domenica di Baggio, di Del Piero, di Sacchi. E poi ancora della Iuve, del Milan, del Napoli. Con passione, con partecipazione, fino al litigio verbale pur di difendere il proprio idolo o la squadra del cuore. E non certamente di Prodi, di Berlusconi, di Fini, di D'Alema, di De Mita.
Ammazzano il giudice Giovanni Falcone? Non un dibattito nelle sezioni dei partiti o nelle sale consiliari! Non una lacrima! Non una bandiera a mezz'asta! Intanto in piazza si discute animatamente sulla scelta del portiere della nazionale. E' più bravo Pagliuca o Marchegiani?
Ammazzano il giudice Paolo Borsellino? Nessun segretario di partito chiama a raccolta gli iscritti, i soci, i liberi cittadini, per meditare, per riflettere, per rivolgere un pensiero a chi ha lottato contro la criminalità organizzata, pur sapendo di immolare la propria vita sull'altare della giustizia. Per la patria! Neppure una preghiera! Ma tante affannose parole per difendere Vialli o Signori!
Si resta freddi e insensibili di fronte al sacrificio di tanti giudici che hanno alimentato la fiamma della libertà combattendo una battaglia perduta contro la mafia, la cui azione è un vero attacco allo Stato, cioè a noi, ai nostri figli, al futuro della società!
Il 15 Settembre del 1996: un'altra occasione perduta per i politicanti. Per spalancare le porte delle sezioni. Per far dibattere i giovani. Niente. Neppure un manifesto! Neppure un corteo! Neppure una bandiera!
Poi, cosa pretendete, esimi segretari delle sezioni? Che i giovani vengano a voi quando vi inventate un tema per un arido convegno di routine? Per dimostrare all'onorevole di passaggio che la gente vi segue? Non fanno bene allora a disertare le sezioni, a snobbare i comizi? A parte quei pochi che si avvicinano per farsi vedere, per stringere la mano, speranzosi.
Come è possibile che i proclami di secessione di Bossi non ci facciano sedere intorno ad un tavolo in piazza, in mezzo al popolo, a dibattere tutti insieme all'ombra del monumento dei caduti in guerra, che ci ricorda con quei nomi scolpiti nel bronzo il sangue versato dai concittadini per difendere i confini del sacro patrio suolo? Se non avessero pietà di noi, questi eroi, che hanno combattuto per l'unità della nazione e per difendere la democrazia dagli attacchi di anacronistici didattori, uscirebbero dalle tombe e ci prenderebbero a bastonate per farci scuotere!
Sono deviazioni della mente i ragionamenti del "senatur"? Sì! Ma comunque pericolose! Istigano a delinquere! Alimentano odio! Seminano erba zizzània!
Ciononostante i partiti sono latitanti!
Ciononostante in piazza si continua a discutere, dal lunedì alla domenica, se il fallo in area era da rigore, se il fuorigioco era inesistente!
Dove sono, mi chiedo, quelli che una volta erano i giovani militanti del partito comunista italiano e che una sera di tanti anni fa sfilarono in corteo per le strade di Baiano, per protestare contro l'invasione del Vietnam da parte degli americani? Organizzarono una fiaccolata per la libertà di quel lontanissimo paese dell'estremo oriente, politicamentemente ineccepibile, anche se io allora da avversario politico li guardavo con aria patetica.
Se non fu una farsa o una manifestazione estemporanea di folklore, perchè oggi sono latitanti? Segno di insensibilità o di depauperamento dei valori? Forse che l'Italia non merita una fiaccolata? Un nostro corteo?
("La Gazzetta" - Anno III, Numero 22 del 15.9.1996)