Amici diVersi in ambiente diVino – Incontro con l’autore Nicola Guarino.
Atripalda, 23 Aprile 2015
L’Enoteca “Tre bicchieri” di Antonio Casale ormai è stabilmente luogo di raduno di artisti itineranti coinvolti nel gruppo “Gli amici diVersi in ambiente diVino”, nato da una brillante idea della poetessa Lucia Gaeta di sposare forme artistiche varie con un calice di buon vino irpino.
Non si tratta della solita performance collettiva, bensì della presentazione di un singolo autore per conoscere la sua storia personale ed artistica, attraverso l’interazione diretta con i presenti.
Come da programma, il 23 Aprile 2015, l’incontro con Nicola Guarino, da Teora (Av), che si presenta attraverso quattro raccolte poetiche e tre tele di suggestiva originalità.
E’ il terzo appuntamento di questo progetto culturale, arricchito dalla presenza dei maestri Enzo Angiuoni ed Edoardo Iaccheo e della pittrice Beatriz Càrdenas, di origine messicana. Introducono Lello Marino e Lucia Gaeta che illustrano con veloci pennellate la poetica dell’autore di turno e stimolano continuamente l’interazione con l’apporto di esperienze personali e con domande finalizzate alla messa a fuoco delle tematiche.
“Non stiamo sotto i riflettori dei grandi teatri”, aggiunge il poeta Marciano Casale, “ma tra amici desiderosi di promuovere la poesia come pasto di tutti, come mezzo di comunicazione… con l’auspicio che la frequentazione di questi incontri possa far nascere o emergere nuovi poeti.”
Nicola si presenta. Studi al liceo classico di San Angelo dei Lombardi. Architetto in pianta stabile al comune di Teora, paese raso al suolo dagli eventi sismici del 23 novembre 1980. Collezionista di opere d’arte ed espositore in tutto il territorio italiano
delle sue tele dalle quali rimbalza la sua anima di figlio di Irpinia con un motivo ricorrente in tutto il suo percorso artistico: l’abbandono dei paesi, il silenzio dei paesaggi, la tristezza, la solitudine, il sogno. Temi che ritroviamo nei suoi versi.
Non è un pittore prestato alla poesia ma le due anime si fondono. Come poeta nasce durante gli studi liceali, allorquando al primo concorso scolastico presentò una poesia dedicata al padre, gratificata col primo premio che gli diede la spinta per partire le ali per volare.
Nel 2008 pubblica una prima raccolta dal titolo significativo: “Viaggio nel mondo e nei sentimenti di un incallito emigrante” nella quale c’è - come ha scritto Michele Vespasiano - “l’asprezza di una terra che sa essere matrigna quando costringe i suoi figli ad allontanarsi portando nell’animo, prima che nella valigia, i colori, gli odori, i sapori di Teora; gli stessi che dovranno far dimenticare l’odore aspro del “pane guasto” che ammorba la baracca degli emigranti”.
Nel 2009 pubblica “Solo Amore” col proposito “di non lasciare al suo paese e alla sua famiglia solo il ricordo di parole parlate ma le sue poesie come testimonianza di messaggi d’amore,” come lui stesso scrive nell’introduzione dell’opera. Nascono così “i racconti delle paure, delle speranze, delle preoccupazioni che sono attenzioni ed emozioni, raccolti per essere Amore, ma diventati soprattutto timorose paure di solitudine.” La raccolta si apre con struggenti versi d’amore, un testamento che racchiude tutto il suo pensiero: “Null’altro che amore”.
Nel 2013 pubblica “Mute parole”. Quelle parole “che non necessariamente vanno dette o riferite, ma neanche sussurrate. Parole che non c’è ragione per dirle o raccontarle perché l’evidenza è abbagliante, scontata, inevitabile”, scrive Nicola Guarino. “La parola è inutile per giudicare fatti che sono sotto gli occhi di tutti.” Ma dalla penna del poeta scorre un fiume di parole che si tramutano in poesia per trasmettere forti emozioni. Le parole non dette sono coperte dal rumore del silenzio che nasconde i pensieri segreti. Tema che anticipa l’ultima raccolta.
Verso dopo verso, parole dopo parole, si arriva al 2014 con “Il rumore dei silenzi”, il cui titolo emblematico è la radiografia dell’anima del poeta e che racchiude tutte le coordinate della sua poetica e riprende i temi meridionalisti e intimi delle raccolte precedenti, soprattutto l’importanza del silenzio che può diventare più eloquente di qualsiasi discorso; l’emigrazione, lo spopolamento, la mancanza di rigenerazione, il dolore del Sud, il distacco dei figli, il desiderio del ritorno al paese natio, la difesa della natura, ma soprattutto l’amore, sempre l’amore, verso tutti e verso ogni cosa, come aspirazione forte verso la vita e verso la speranza!
Quattro libri di un figlio dell’Irpina che non possono non essere patrimonio di tutti e devono arricchire assolutamente le biblioteche di coloro che amano la poesia.
Tra un calice di vino ed un pasticcino, sono stati letti i versi più significativi da parte di Lello Marino, Lucia Gaeta, Marciano Casale, Adelina Caliano e dello stesso autore, per la soddisfazione di tutti i presenti e la gioia di Lucia Gaeta che non nasconde la sua totale soddisfazione. “Sono felice che gli autori che arrivano da noi sono interessanti e coinvolgenti, tutti con la loro storia che ci travolge e coinvolge allo stesso tempo. Vedere gente che si commuove o veder ridere a crepapelle i presenti, per poi mai aver voglia di finire la serata, beh! credo che il nostro intento sia proprio questo, ci si sente come a casa e si instaura fin da subito un bel rapporto con tutti. Spero vivamente che prosegua in tal senso … questo bel progetto nato quasi per gioco, ma che sicuramente porterà questo incontro ad essere sempre più ricercato dagli autori.”
Cosa dire di più?... Alla prossima!