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(Baiano, primo agosto 1926 * Avellino, 11 Novembre 2001)

 

Figlio di Francesco Sgambati e Colucci Iolanda.

Abitava a Baiano al civico  15 del corso Garibaldi. Come tutti i ragazzi del tempo vestì i panni da balilla, partecipando alle manifestazioni fasciste in piazza.

All’età di 10-11 anni,  mentre giocava nel cortile di casa,  cadde dalla bicicletta e riportò una lesione al bacino, nell’articolazione tra l’osso sacro e l’osso iliaco.

Da quel giorno rimase immobilizzato a letto circa undici anni, sopportando atroci dolori. Quando passava sotto casa la processione di Santo Stefano, i familiari alzavano il letto vicino al balcone per fargli vedere il passaggio del Santo patrono.

Il padre lo fece visitare dai più rinomati luminari del tempo senza nessun beneficio per il ragazzo. Inutili furono anche gli interventi chirurgici ai quali fu sottoposto.

Quando ormai sembrava non esserci nessuna possibilità di guarigione, una notte il giovane, mai rassegnato  a quell’atroce destino, sognò la Madonna di Montevergine che lo invitò al Suo santuario.

Sperando in un miracolo, il padre lo portò su una poltrona in un albergo a Mercogliano e ogni mattina lo accompagnava nell’abazia  ai piedi della Madonna. Dopo quindici giorni, durante la celebrazione della santa messa, Giovannino all’improvviso si alzò dalla poltrona e camminò da solo fino all’altare. Tra le lacrime e la commozione dei presenti era guarito! Era il primo settembre 1948.

Tornato a casa, si immerse nello studio e vinse il concorso magistrale, iniziando così la sua carriera di maestro.

Il 7 settembre 1957 si sposò ad Avellino con Elena Fumo, maestra conosciuta nella scuola elementare di Baiano.

Negli anni ’60, il Consiglio di amministrazione del Patronato scolastico di Baiano,  istituito ai  sensi della legge 4 marzo 1958, n. 261, con il compito di assistere gli  alunni  bisognosi delle scuole elementari, gli affidò l’incarico di organizzare e dirigere il Centro Ricreativo Educativo Scolastico (C.R.E.S.), che offriva la colazione alle otto, il pranzo alle 12:30 ed attività pomeridiane fino alle 16:30 agli alunni selezionati per la frequenza.

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Per ringraziamento a Mamma Schiavona, che gli aveva concesso la grazia del miracolo, per molti anni lui e il padre hanno guidato un grandioso pellegrinaggio a Montevergine il primo settembre e  hanno venduto il calendario della Madonna, girando in lungo ed in largo per la Campania, donando poi il ricavato ai monaci per i bisogni del santuario.