Guardava il cielo
e il suo cuore fremeva
guardava i campi
e il suo petto batteva
mi offriva la terra
e le sue mani tremavano.
O Gennarino caro,
ti ricordo così:
nel viso pendevano le tue lacrime
nel viso pendevano le tue labbra.
Mi davi il tuo vino
e accennavi un leggero sorriso
mi davi il tuo pane
e mostravi sul volto la gioia
io ti offrìi il mio cuore.
Ti vidi zappare
polvere e sassi
ti vidi sudare
per un avvenire sicuro
ti vidi lottare e soffrire
ma nei tuoi occhi
mai la speranza io lessi.
“Devi sapere…” mi disse
ma poi morì!
Questo mio verso come un fiore
raccolto tra polvere e sassi
sulla tua tomba io porgo,
Gennarino!
(Baiano, 24 Gennaio 1972)
A Gennarino Napoletano, detto “ ‘o Camillo”)
In ricordo di un amico morto
- Dettagli
- Scritto da Montella Carmine
- Categoria: Poesie
- Visite: 1245