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Copertina del romanzo

 

Sulla spiaggia affollata di bagnanti, tra il muro del lungomare e l'ultima fila di ombrelloni multicolori, alcuni ragazzi stavano costruendo un castello con sassi e sabbia.
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Luciano scavava con una paletta rossa a punta un profondo fossato tutt'intorno.
<<Gambadilegna, vai a riempire questi due secchielli!>>
ordinò Carmelo.
<<Margherita, vuoi andare tu?...Per piacere!>> la pregò il ragazzo. <>
Gambadilegna era il soprannome di Tonino, zoppo fin dalla nascita a causa di una malformazione all'arto destro.
<> intervenne Marcello. <>
Scoppiò una risata generale e qualcuno cominciò a beffeggiarlo.
<> fece Mauro, mimando un cavallone.
<<Attento!>> gridò Giuliana. <>
<<No, no: è un pescecane!>> le fece eco Luciano.
Tonino abbassò la testa mortificato e lentamente si allontanò, senza mai girarsi. Non capiva il comportamento dei suoi amici che non perdevano occasione per ridere di lui.
<> pensava. <>
Mentre questi pensieri gli tormentavano la mente, sentì dei passi avvicinarsi sempre più. Si girò e... cominciò a correre.
<<Prendiamolo! Prendiamolo!>>
Erano gli amici di prima.
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