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Tonino continuò a correre per sfuggire ai suoi cacciatori, desiderosi di vederlo annaspare nelle onde.
Per la prima volta ebbe paura!
<> gridava. <<Vigliacchi!>>
Ma ormai le belve erano assetate di sangue e non avrebbero concesso alla facile preda nessuna possibilità di scappare.
<> li supplicava Tonino, piangendo.
Inutili furono le sue preghiere.
Stremato, si fermò con le mani sulle ginocchia, oppresso dall'affanno, e fu subito circondato dai ruggiti degli inseguitori.
Carmelo fu il primo ad afferrarlo, prendendolo nella vita.
<<Preso!>> esclamò con il fiero cipiglio del guerriero che ha catturato il nemico. Marcello e Luciano gli stringevano le gambe, mentre Margherita e Mauro gli tenevano le braccia. Agnese e Giuliana, che erano più piccoline, correvano tutt'intorno starnazzando come due oche sull'aia assolata.    
Tonino, disperato, si divincolava con tutte le forze, ma la sua resistenza non dava nessun risultato utile.
<> gridò Carmelo.
<> ripeteva Agnese.
Margherita e Mauro, allora, lo lasciarono cadere pesantemente sulla sabbia. Giunti a riva, Carmelo gli afferrò le braccia e cominciarono a farlo dondolare per scaraventarlo in mare.
<<Nooo!>> li scongiurava Tonino. <>
Piangeva terrorizzato, mentre gli amici gioivano, sordi alle sue implorazioni e decisi a portare a termine la loro impresa.
<>
Lanciarono in acqua il povero Tonino.
<<Pa-pe-ro-tto!… Pa-pe-ro-tto!>> ripeteva Agnese, saltando a piedi uniti sulla sabbia, mentre il ragazzo si dibatteva tra le onde in modo scomposto.
Luciano e Margherita gli lanciavano acqua sul viso con le palme delle mani. Carmelo, Giuliana, Mauro e Marcello, con le gambe sommerse fino alle ginocchia, gli giravano intorno urlando come fanno nei film gli apaches a cavallo, quando circondano una carovana di bianchi.
Tonino vomitava l’acqua salata ingoiata e tossiva tanto che sembrava schiantarsi il petto, tra un coro di risate.