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Ormai scendeva la sera e solo la luna piena rischiarava il buio diffuso, nel quale cielo e mare si confondevano in un unico colore.
<> disse Pinna Veloce.
<> lo supplicò Tonino.
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<> gli confessò singhiozzando. <>
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<<Perché mi hai mostrato le meraviglie del mare?>> chiese Tonino.
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<<Perché sei buono di animo. E il re del mare sa che può contare su di te, in caso di bisogno!>>
Il delfino girò varie volte intorno all'amico e si immerse. Riemerse dopo un poco con un gran balzo, salutò il ragazzo vibrando varie volte la coda e si tuffò scomparendo nel buio.
Tonino, ancora incredulo, tornò lentamente a riva, con le lacrime che gli scendevano copiose sul viso.
<> diceva fra sé e sé. <>
Per alcuni giorni Tonino non andò sulla spiaggia. Passava le sue giornate sugli scogli, guardando il mare con la speranza di rivedere Pinna Veloce. Lanciava sassolini nell'acqua e contava i cerchi che si allargavano fino a scomparire, spesso rotti dalla risacca provocata dai fuoribordi dei villeggianti.
Intanto progettava un piano per vendicarsi dei suoi amici.

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