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Tonino impallidì alla vista di quel cetaceo parlante e, istintivamente, retrocesse di qualche passo.
<> lo rassicurò il pesce.
<> gli chiese con voce tremula, sbalordito da quella miracolosa apparizione.
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<> balbettò Tonino con grande stupore. <>
<<E' un segreto che non posso svelarti!>> gli confidò il delfino. <>
<<Quale?>> chiese incuriosito.
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<<L'ho letto nei tuoi pensieri!>>
Il cetaceo girò su se stesso alcune volte e poi si immerse, certo di aver conquistato la fiducia del ragazzo che lentamente si era riavvicinato. Dopo un po' ricomparve ed esibì una serie di tuffi del suo ricco repertorio.
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<> chiese Tonino con tono amichevole.
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<> lo invitò con maggiore insistenza il delfino. <>
Tonino, come preso da una magica tentazione, scivolò in acqua e si trovò a cavallo del mammifero. Partirono veloci, seguendo il riflesso del sole. Il ragazzo annodava con molta forza le gambe sotto il corpo affusolato del delfino e si teneva stretto alla pinna dorsale che usava come timone.
La paura iniziale si trasformò subito in piacere e la smorfia del viso si tramutò in un ampio sorriso. Avevano percorso poco più di tre miglia quando il pesce lo avvertì del cambiamento di rotta:
<<Attento, ora si va giù!>> e si inabissò, facendogli esplorare un mondo incantevole ed incontaminato.
Dopo un lungo viaggio nelle profondità del mare, i due tornarono in superficie. Il delfino fece scivolare in acqua il ragazzo, sottraendosi alla sua presa. Tonino cominciò a nuotare in modo così naturale come se l'avesse sempre fatto. Senza alcuna difficoltà rimaneva a galla, si immergeva, giocava nell'acqua, si distendeva per nuotare a dorso, rincorreva l'amico superandolo continuamente e facendosi superare in una interminabile gara di abilità.