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<> gridò cinicamente Carmelo e gli diede un’altra spinta con forza.
Tonino ricadde sott’acqua e bevve ancora una volta abbondantemente. Riemerse invocando aiuto, ma fu spinto prima da Marcello, poi da Margherita. Era inutile ogni tentativo di rialzarsi. Ormai era in balìa di quei diavoli scatenati!
Romeo, il bagnino, aveva seguito dalla sua sdraia tutta la vicenda quasi compiaciuto. Quando, però, capì che il gioco diventava pericoloso, corse in soccorso del poveretto.
<<Mascalzoni!>> gridò a quei ragazzacci. <<E’ questo il modo di giocare?…Così lo fate affogare!!!>> e li mise in fuga a suon di scapaccioni.
Tonino barcollava e continuava a tossire e a vomitare acqua.
<> gli disse l’uomo con voce rassicurante. <<Lì starai al sicuro!>>
Il ragazzo si aggrappò al suo braccio:
<<Grazie, Romeo. Sei arrivato proprio in tempo!… Me la pagheranno!… Me la pagheranno!>> ripeteva con rabbia. E giurò di vendicarsi!

*     *     *

Tonino andò a sedersi su uno scoglio. All'orizzonte il sole già toccava il mare. C'era una pace immensa ed un silenzio profondo, rotto solo dal sommesso mormorio delle onde. Guardava con ammirazione un uomo che nuotava lentamente nel riflesso arancione del tramonto.
<<Sarà molto bello nuotare!>> pensava, mentre la brezza di mare gli carezzava il viso e gli spettinava i capelli castani.
<> diceva tra sé e sé. <>
<<Provaci, Gambadilegna!>> sentì invitarsi da una voce sconosciuta. Si girò. Non c'era nessuno!
<<Tuffati!... E' così semplice!>> ripeté la voce di prima.
Per la seconda volta il ragazzo si guardò intorno senza scorgere anima viva.
<<Mah! Forse avrò sognato!>>
No. Non aveva sognato. Con un gran balzo, infatti, un delfino si avvicinò agli scogli.
<<Tuffati!>>disse. <>